Museo delle Antichità Egizie di Torino

Per questo il progetto, commissionato dalla Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, valorizza la dimensione storica dell’edificio e ne libera, con un restauro interpretativo, il linguaggio architettonico più autentico. il processo ideativo nasce da un colloquio architettonico con i progetti del Guarini, Garove, Talucchi e Mazzucchetti, rivedendo con una certa severità le modifiche più recenti e ripensando gli spazi più compromessi. L’ipotesi di lavoro nasce dall’intuizione di liberare il piano terra dalle funzioni ad alta frequentazione, portare attraverso la manica Schiaparelli gli ospiti nel ventre del museo (corte ipogea) e da lì accompagnarli attraverso un’esperienza emozionale e culturale verso l’alto delle gallerie restaurate per poi scendere “a pioggia” verso il basso. gli alberi e i prati si affacciano dai lucernai, così qui, le fronti guariniane dell’Accademia delle Scienze scendono dalla corte a conversare con le nuove teche. Il piano ipogeo E’ punto di partenza per un rinnovato percorso espositivo che si sviluPPA, a scendere, lungo tre piani e un soppalco e da, appena entrati, il primo momento di suggestione attraverso la luce spiovente di due grandi lucernari quadrati, l’effetto dilatante del soffitto a specchio e sedici colonne luminose che si disegnano sullo sfondo scuro di pareti e pavimentazioni effetto pietra, rivestite di grès porcellanato di grande formato. In particolare, il nuovo salone ipogeo, è interamente pavimentato con le piastrelle in grès porcellanato Percorsi Extra della linea In&Out di Ceramiche Keope, nel color Pietra di Faedis, nelle dimensioni 60×60 cm., posate a reticolo, con giunto colorato nella minima dimensione. Mentre gli annessi servizi igienici sono pavimentati e rivestiti con le stesse piastrelle ma nelle dimensioni 30×60 cm. All’interno dei rivestimenti sono inseriti ampi specchi.