La cantina è diventata, in questi ultimi anni, un esercizio progettuale, nel quale sia la qualità dell’architetto sia il rispetto del territorio e dei vincoli che la produzione enologica impone al linguaggio compositivo, giocano un ruolo fondamentale, ai fini di un risultato coerente. Il progetto, che nasce da un ampliamento di un’architettura preesistente, si sviluppa nel segno di un’estetica di derivazione “mediterranea”, dove i materiali utilizzati, nel nostro caso la ceramica, devono mostrare qualità espressiva e soprattutto resistenza e durevolezza nel tempo, rispetto alla particolare tipologia produttiva. Nel panorama delle “cantine d’autore” quest’architettura mostra qualità linguistica, dialogo intelligente con l’ambiente, tutto questo senza rinunciare a una propria identità.